Il neonato a casa, il rientro – Un aiuto a sostegno di madre e bambino
L’assistenza da parte di una persona specializzata nei primissimi giorni dal rientro a casa aiuta a creare sicurezza e intimità tra madre e bambino, a comprendere i momenti di bisogno e di richiesta del neonato, a dare un sostegno all’allattamento, a individuare il ritmo sonno-veglia, a comprendere il significato del pianto. Una presenza esperta può rasserenare la madre e prevenire eventuali disagi, senza sostituirsi ma offrendo un appoggio vigile e discreto.
Spesso, già alla nascita, l’ambiente è poco rispettoso del bambino, con luci forti, voci alte e anche alterate. In alcune strutture ospedaliere il bambino è separato dalla madre, che si sente dire: “Lo teniamo noi, lei si riposi”. Non sempre si sostiene il precoce allattamento materno: viene sottovalutato il valore del colostro e non è consentito il tempo del naturale arrivo del latte e quello dell’attaccamento. Il neonato viene portato alla madre già alimentato di latte o acqua glucosata, è già sazio e forse si attacca al seno materno perché ne riconosce l’odore, ma non ha fame e si stacca subito. La madre lo percepisce come un rifiuto e una sua incapacità di alimentarlo.
Nel rientro a casa, poi, alle prime difficoltà che si possono incontrare (a riconoscere bisogni e richieste del bambino, a creare intimità durante l’allattamento, a fare spazio alla partecipazione del papà), scatta una continua ricerca di pareri e opinioni altrui. Spesso, richiesti o meno, arrivano consigli diversi e contraddittori che non tengono conto della singolarità di ciascun bambino (come gli orari imposti) e tutto questo crea confusione e senso di angoscia nella madre.
L’osservazione, fatta insieme alla mamma, aiuta a capire il significato del pianto e la richiesta che vi è contenuta, leggendone i segnali (apertura delle braccia, distensione del corpo, occhietti serrati…) per formulare ipotesi (pianto di dolore, di fame, di disagio –caldo/freddo-) e operare delicatamente in modo da offrire sollievo (evitando le diffuse scorciatoie come: “sono le coliche”). Coglierne il significato vuol dire trasformare il senso di inadeguatezza provato dalla madre in atti di aiuto.
L’assistente neonatale può fornire consigli e sostegno:
– all’allattamento (cura della posizione, presa giusta del capezzolo, cura del seno, attenzione al ritmo della suzione e al passaggio dal primo al secondo seno, attenzione ai moti di soddisfazione del bambino);
– al momento del cambio (organizzazione dell’ambiente in modo da avere tutto l’occorrente a portata di mano, sequenza e modalità corrette da usare nello spogliare, nel lavare, nel rivestire: lentezza, garbo, vis à vis);
– al (primo) bagnetto;
– al sonno (il momento più delicato insieme all’allattamento, che può generare molte ansie nei genitori);
– all’illuminazione e alla temperatura dell’ambiente (contro la tendenza ad ambienti surriscaldati);
– all’organizzazione degli spazi (tavolo da infascio, cameretta, bagno).
Referente per il Centro Nascita Montessori:
Letizia Varrone Tel. 340 3424369